ARRIVA LE BOLLICINE DI SARA BISTROT

Dal tea time all’after dinner, passando per la merenda, l’aperitivo e la cena, è la nuova insegna per gli amanti del wine&food di qualità, ideata dalla sommelier Sara Blandamura e dall’enotecario Alessandro Mirizzi

 

APRE A ROMA ‘LE BOLLICINE DI SARA BISTROT’:
UNA PICCOLA ENCLAVE DEL GUSTO E DEL BUON BERE A VIA TUSCOLANA

Protagonista il vino, da scegliere tra le circa 100 etichette in carta proposte al calice o le 4 mila bottiglie dell’enoteca di proprietà (Bomprezzi) vendute al prezzo di scaffale.

Un luogo dall’atmosfera intima e accogliente, a metà tra una sala da tè giapponese e un winebar dallo stile contemporaneo, dove lasciarsi coccolare dal pomeriggio all’after dinner per una deliziosa merenda o una pausa comfort, per uno stuzzicante aperitivo o una cena a base di proposte gastronomiche gourmet preparate a vista. E’ questo il concept alla base de Le Bollicine di Sara bistrot, il nuovo locale capitolino che apre i battenti lungo la via Tuscolana, al civico 898, a due passi dal Mausoleo di Alessandro Severo, meglio conosciuto come Monte del Grano.

Ideatori dell’insegna fresca di apertura sono Sara Blandamura e Alessandro Mirizzi, titolari della storica enoteca Bomprezzi, situata proprio accanto al bistrot, e proprietari con la famiglia dell’azienda vitivinicola jesina Montecappone, che ora si lanciano in questa nuova avventura, pronta a diventare un porto sicuro per gli amanti del wine&food di qualità.

A farla da padrone naturalmente il vino, da scegliere tra le circa cento etichette (italiane e francesi) proposte in carta, tutte servite al calice, o tra le quattro mila bottiglie presenti nella vicina enoteca di proprietà (su prenotazione e vendute al prezzo di scaffale).

Questo bistrotspiega la sommelier Sara Blandamuranasce da un’idea condivisa da tempo con mio marito Alessandro e con Luigi Cremona che, oltre ad essere uno dei critici enogastronomici più autorevoli d’Italia, è da sempre il mio mentore. E con piacere confesso anche che devo a lui e a Lorenza Vitali il nome del locale. E’ grazie a loro quindi che ho potuto coltivare il sogno di ricreare un bistrot dove far sentire gli ospiti come a casa, coccolati da vini di grande qualità e da una cucina golosa, divertente e stagionale. Il tutto con la voglia di regalare al cliente le esperienze che io stessa ricerco. Un luogo curato in ogni dettaglio, un’atmosfera calda e familiare, un servizio professionale e propositivo, una materia prima selezionata con cura, insomma una comfort zone per wine lover e gourmet, realizzata con la preziosa consulenza dello chef Fabio Toso, che accontenti allo stesso tempo anche i clienti della nostra enoteca, gruppi di amiche e amici, le famiglie e i più piccoli. Un luogo quindi che lasci un buon ricordo e soprattutto il desiderio di ritornare presto”.      

Che si tratti di una degustazione tra appassionati, una merenda (dolce e salata) con i propri bambini, una pausa dallo shopping per gustare tè dal sapore ricercato, un tet-a-tet a tavola o un brindisi serale, la proposta food&wine è quanto di più completo si possa pensare. Grazie alla collaborazione con alcuni dei più noti artigiani del gusto made in Italy, inoltre, in carta è possibile trovare vere eccellenze produttive – dal caviale (Calvisius) alla Ventresca di salmone (Upstream), fino a grandi salumi (Spigaroli) e formaggi (Carmasciando) – elaborate con cura dallo chef pugliese Domenico Abbrescia e servite in sala dalla sorridente Rosella Groutas, pronta ad accogliere i clienti che potranno accomodarsi tra i tavolini o direttamente al bancone (28 coperti in tutto). Si tratta di un vero e proprio menu al plurale, che prevede sezioni ad esempio dedicate ai carnivori (‘I piaceri della carne’) o agli amanti del pesce (‘Un tuffo dove l’acqua è più blu…’), agli indecisi (‘Né carne né pesce..’) e agli esploratori (‘In viaggio con gusto…’) e perfino ai bambini (‘Per i più piccoli..’). Non mancano le incursioni in dolcezza (‘Con un poco di zucchero la pillola va giù..’), le proposte per la merenda del pomeriggio e la ‘playlist’ di prodotti preferiti dalla stessa titolare (‘La gastronomia di Sara…’).

Sul fronte beverage, oltre alla collezione di tè e tisane firmata dalla francesce Dammann Frères, particolare attenzione, come già suggerisce il nome del locale, è dedicata agli spumanti, con una ventina di referenze dall’Italia e dalla Francia, Franciacorta, Trento Doc e Champagne in testa. Ma non manca l’attenzione per i vini fermi (bianchi, rossi e rosati) provenienti da tutta Italia, a cui si aggiunge la speciale selezione di ‘imperdibili’ con nomi del calibro di Gaja, Sassicaia, Aldo Conterno, Biondi Santi e Valentini. Presenti inoltre: diverse etichette di vini da dessert; una short list di liquori e distillati italiani e internazionali; referenze dai più importanti terroir francesi; proposte firmate dalle marchigiane Montecappone e Mirizzi, prime tra tutte il Verdicchio.

Abbiamo messo a punto una carta dei vini tutta a mescita – aggiunge Alessandro Mirizzi – che, senza seguire troppo le mode del momento, ricalca l’impronta dell’enoteca, quindi un’offerta che evidenzi le nostre passioni e la nostra predilizione per alcuni territori, senza però rinunciare ai grandi classici e a quei prodotti provenienti da determinate zone salite alla ribalda negli ultimi anni. Sarà quindi una wine list in continua evoluzione che cambierà settimanalmente, proprio per permettere ai clienti di toccare con mano la grande varietà di cui disponiamo tra gli scaffali del nostro storico negozio. E per gli ospiti più esigenti prevediamo un fuori menu, con la possibilità di prenotare in anticipo l’intera bottiglia preferita (venduta al prezzo di enoteca) che saremo felici di far degustare nel bistrot”.        

 Mise en place originale con piatti di vario tipo – da quelli in stile shabby chic a quelli in ceramica total black di ispirazione orientale – arricchiscono infine il racconto estetico del locale, la cui progettazione è stata affidata allo Studio Tiberi di Roma, che con i titolari ha scelto un look dove predomina il grigio scuro nell’arredo e il rosa antico alle pareti con richiami evidenti all’Oriente e, in particolare, al quadro “Ramo di mandorlo in fiore” di Vincent Van Gogh. Il design della cucina, invece, porta la firma di Antonio Angelini di Topkitchen.